Memorie di Animage: Il contrattacco di Char (parte terza)

Ultimo aggiornamento: 6 Maggio 2020 da Amministratore

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Yuichiro Oguro è stato redattore di Animage negli anni ’80 e ha deciso di rendere pubblici diversi suoi pensieri e considerazioni su come si è mosso il mondo dell’animazione giapponese fra gli anni ’70 e ’80, dedicando il suo tempo a scrivere più di 400 articoli sull’argomento, analizzando diverse serie e film.

Per chiunque è chiaro che il problema non è “è colpa degli adulti”. Se devo essere franco, è una tragedia occorsa a causa dell’infantilità di Hathaway. Ma nonostante questo incolpa gli adulti e fa venire alla mente i discorsi sull’imporre la disciplina all’umanità. In quanto a discorsi illogici non è certo secondo a Quess, ma in questa sua illogicità si percepisce un senso di paura che al contrario è molto realistico. Gli spettatori magari si aspettavano che nel momento del pericolo sarebbe arrivato qualcuno a salvare la situazione, che dei proiettili scagliati contro un alleato non avrebbero fatto centro, ma non ci sono sviluppi positivi e l’attacco di Hathaway abbatte il Re-GZ di Chan. Anche lei muore all’istante. Diversamente dalla morte di Gyunei, nell’istante in cui il Re-GZ esplode si vede l’anima di Chan uscire dal mobile suit. A voler seguire le regole del film è un fenomeno causato dalla presenza dello psycho-frame, ma può anche essere vista come una preferenza dell’autore. Da quando Hathaway rimane coinvolto con l’α Azieru fino alla morte di Chan ho continuato a pensare ripetutamente “uah, è successo!”. Sono cose che accadono in guerra, ma il fatto che le due ragazze abbiano perso la vita non è stato per devozione alla causa, anche se avevano le proprie convinzioni. È stato a causa di malintesi personali, perché è salito loro il sangue alla testa. È stata una tragedia assurda, ma cose del genere possono succedere anche nella realtà. Proprio perché possono succedere ho pensato “è successo!”. E poi mi sono accorto di divertirmi nel vedere certe tragedie.
Anche se si trattava di disgrazie mi sentivo confortato. Si può dire che la sfortuna degli altri è dolce come il miele, una sensazione di questo tipo. Passato un po’ di tempo dalla proiezione al cinema “Il contrattacco di Char” venne trasmesso anche in televisione. Una mia amica scrittrice nel vederlo
mi disse “è stato interessante come un melodramma”. Lei non conosceva i dettagli delle serie di Gundam e mi pare che nemmeno le piacessero le opere così rigide. Abbiamo parlato dei personaggi che amavamo e di quelli che odiavamo, abbiamo analizzato i momenti più brutti e alla fine abbiamo
entrambi pensato che quando si uccidevano a vicenda era interessante. Magari sarei da biasimare per questo, però non credo che sia un modo sbagliato di guardare la cosa. Per dirla in termini spicci, se il divertimento in stile Tomino è mostrare “quello che fanno gli altri”, questa sequenza di scene è
divertente. E questo è uno dei punti focali de “Il contrattacco di Char”.

Il contrattacco di Char come animazione

Prima di entrare nel climax del discorso, vorrei toccare l’argomento della direzione dell’animazione de Il contrattacco di Char. Si sentivano brutte voci a proposito della sua lavorazione prima che venisse proiettato al cinema. “Sono in ritardo coi disegni. Inoltre pare che per questo singolo film abbiano lavorato una decina di direttori dell’animazione”. Normalmente in una serie televisiva i direttori dell’animazione che lavorano singolarmente ai vari episodi sono anche più di cinque, ma a quei tempi l’idea che dieci direttori lavorassero a un unico film era impensabile. Dato che prima della proiezione circolava questa voce, ci si era fatta l’idea che sarebbe stato un film scadente. Il motivo per cui non avevo alcuna aspettativa prima del lancio al cinema era proprio questo. Però una volta visto, il risultato finale risultò magnifico. Il character design segue l’impronta di Z Gundam, ma al suo confronto c’è un miglior controllo di disegni e colori e i personaggi ne sono risultati stoici. Questa stoicità si accompagna bene con il tipo di storia dal tocco di realtà. Il design dei Mobile Suit è realizzato in modo relativamente semplice, lasciando una buona impressione ai fan della prima serie. La recitazione dei personaggi è minuziosa, mentre la rappresentazione dei mecha netta ed elaborata. Le colonie spaziali sono stranamente presentate in computer grafica, ma il suo uso è ben fatto. Anche i fondali hanno un ottimo impatto, risultando in totale ricchi di sostanza. Certo, a guardarlo dettagliatamente si trovano anche dei difetti, ma l’immagine globale è quella di un dramma opressivo. Pur trattandosi di un anime robotico non avrei mai pensato di vedere un film di questo genere, allo stesso tempo duro e ricco. Lo trovo impressionante anche rivedendolo adesso. A guardarlo dettagliatamente ci sono infatti delle cose da dire. A proposito dell’interpretazione dei personaggi, saltano agli occhi i cut dove parlano mentre muovono ampiamente le mani come in una pantomima (ad essere sinceri i cut con la pantomima non sono poi tanti, ma dato che lo fanno sempre in punti di passaggio lasciano l’impressione di essere di più di quelli che sono). Dato che si trattava del primo film cinematografico originale di Tomino è possibile che ci abbia messo troppa forza, ma al giorno d’oggi una tale rappresentazione per un anime è forse ancora un modello. A proposito di quella rappresentazione, ho sentito opinioni che dicevano che fosse innaturale, ma credo che la cosa si accordasse bene con i tanti personaggi eccentrici che appaiono in questo film. Il character designer di questo film è Hiroyuki Kitazume. A essere accreditati come direttori dell’animazione sono Yoshinobu Inano, Hiroyuki Kitazume, Shinichiro Minami, Kisaraka Yamada, Hidetoshi Oomori, Mikio Odagawa e Takatsuna Senba. I direttori dell’animazione supplementari erano Naoyuki Onda, Kazunori Nakazawa, Atsushi Shigeta e Toshimitsu Kobayashi. Togliendo i supplementari, i direttori dell’animazione erano sette. Non erano tanti come avevo sentito, ma comunque numerosi. Secondo un’intervista pubblicata in un mook dell’epoca, Hiroyuki Kitazume aveva comunque controllato i layout di tutti i cut. Nonostante l’alto numero di direttori dell’animazione coinvolti le differenze di stile sono pochissime, probabilmente proprio per via di quel lavoro sui layout. Personalmente mi è rimasta molto impressa la parte animata da Yoshinobu Inano. Dalle pose e dalle forme esce fuori la sua personalità e sono felice che abbiano un loro sapore distinto. Mi ricordo che ai tempi discussi con un un amico a tal proposito: “Inano ci ha davvero dato dentro”. Parlando dei gengaman, il lavoro svolto da Yasuomi Umetsu è stato magnifico. Le animazioni di cui si è occupato sono quelle di quando Char riceve un mazzo di fiori sul treno e della scena con Char e Nanai immediatamente successiva al ricordo della morte di Lalah durante la Guerra di un Anno. I personaggi minori realistici durante la scena sul treno (anche se alcuni sono infilati a forza perché disegnati con un senso estetico lontano dal design tipico delle serie di Gundam) donano profondità al mondo di quest’opera. La scena del flashback ha un gusto di rinnovamento della prima serie, tanto da lasciare incantati. Anche la scena con Char e Nanai è splendida. Perfino il modo in cui è disegnato l’accappatoio colpisce. Per quanto riguarda le scene di combattimento, è meraviglioso come il modo con cui sono rappresentati gli scontri non sia una semplice programma ma che la battaglia prosegua mentre i mobil suit di amici e nemici tirano fuori uno dopo l’altro i vari gimmick. Credo che sia ben rappresentato come i mobil suit siano delle macchine “ben fatte e comode”. È per questo che sono diventate il sale point dell’opera. Dal punto di vista di un bambino la storia sarà difficile da comprendere, ma credo che riescano a divertirsi solo guardando le scene di combattimento. Dal punto di vista registico c’è un tocco di realtà, però ad esempio quando all’inizio il Re-GZ pilotato da Amuro spara sfiorando lo Jagd Doga di Gyunei la scena sembra in stop motion e i colori diventano anormali. Si tratta di una tipica regia da serie tv. Dal punto di vista di un autore forse non si sarebbe desiderata una scena come quella, ma io sono stato felice di vedere una rappresentazione così tipica da anime robotico in un film dall’alta qualità e dal tocco reale come questo. Tomino per quest’opera è accreditato come autore originale, sceneggiatore e regista. Il punto è che anche la sceneggiatura sia opera sua. Autore originale, sceneggiatura e storyboard fatti tutti da solo. In sostanza, Tomino 100%. La sostanza degli sviluppi drammatici raggiungono una concentrazione mai vista nelle sue sceneggiature precedenti. La tensione magari non raggiungerà quella di “The Ideon: Be Invoked”, ma dal punto di vista della sua forza autoriale “Il contrattacco di Char” è di sicuro una vittoria. Prendendo la descrizione dei personaggi in modo vivido e lo svolgimento della storia, parlando dell’essenza delle opere di Tomino “Il contrattacco di Char” ne è di sicuro l’esempio estremo.

Sazabi vs Nu Gundam

In un articolo di una rivista d’animazione del tempo (Newtype dell’aprile 1988) il regista Yoshiyuki Tomino parlò de Il contrattacco di Char facendo un digest della storia del mondo di Gundam fino a Z Gundam. Hathaway ha il ruolo che in origine doveva essere di Katsu, mentre Quess è un duplicato di Camille. In effetti sono molti i punti che fanno pensare che dopo la morte di Quess gli sviluppi che portano allo scontro finale fra Amuro e Char siano un po’ come il finale della prima serie. Ma la morte di Quess fa pensare anche alla fine di Lalah. A pensarci Amuro e Char nel bel mezzo della battaglia scendono dai loro mobile suit e si usa un bazooka, proprio come allora. Come costruzione della storia sembra quasi che si sia riusciti finalmente a realizzare quello che si voleva fare con Z Gundam. L’avevo scritto anche in passato, ma dopo essere rimasto così affascinato da Il contrattacco di Char mi sono rivisto tutto d’un fiato Z Gundam. In quel momento mi è parso di capire il senso di Z Gundam che invece non avevo colto durante la prima trasmissione televisiva, così come ciò che non mi aveva soddisfatto. Parliamo del climax. Axis si muove all’improvviso verso la Terra. L’asteroide è visibile anche da chi è rimasto sul pianeta, come Mirai. Gli uomini della Londo Bell al comando di Bright salgono a bordo di Axis per distruggerlo dall’interno. In quel momento inizia la battaglia fra Char e Amuro. Amuro è a bordo del Nu Gundam. È il combattimento fra Char e Amuro, che finalmente si trova a pilotare il nuovo Gundam. Dopo scambi di colpi fra funnel e beam saber, i due si ritrovano a combattere corpo a corpo sul suolo di Axis. Però dopo avere mantenuto una certa distanza, i due risalgono sui mobile suit e riprendono a scontrarsi. Durante la loro battaglia, gli uomini di Bright avviano l’esplosione di Axis grazie al lavoro fatto manualmente. La battaglia fra il Sazabi e il Nu Gundam alla fine diventa una scazzottata. A farla sono ovviamente i mobile suit, ma visto il risultato sembra che siano invece Char e Amuro. La cosa diventa sorprendentemente una battaglia da uomini. Infine, come risultato della scazzottata, il Nu Gundam abbatte il Sazabi. Dopodichè c’è ancora la faccenda di Axis spaccato in due, ma il combattimento fra mobile suit finisce qui. Char ha cercato di compiere del male e Amuro lo ha punito. La giustizia ideale. Amuro in questo scontro finale è proprio un uomo dal sangue ardente. Vista l’impostazione pare proprio che l’abilità di Amuro come pilota e la potenza del Nu Gundam sorpassino nettamente Char e il Sazabi. Nonostante Axis esploda e Nanai lo chiami, nel momento in cui riceve il colpo di grazia Char (che era sia pilota che comandante) riesce a pensare di essere stato sconfitto da Amuro solo nella sua veste di pilota. Char nei confronti di Amuro dice “Io non sono come te. Non mi accontento di fare solo il pilota!”, ma alla fine anche per un grande come lui che fa allo stesso tempo sia il politico che il pilota forse era impossibile vincere contro Amuro. Durante lo scontro con Amuro, dice due frasi in cui dimostra preoccupazione. Una è prima di atterrare su Axis “Energia esaurita?”, l’altra è dopo essersene andato da Axis “La mia spada è in inferiorità?”. La prima si riferisce a quando spara col cannone a megaparticelle a diffusione dall’addome del Sazabi e c’è un calo di energia. Probabilmente ha usato troppo quel cannone durante la battaglia. La seconda è quando nello scontro diretto fra beam tomahawk e beam saber, il tomahawk del Sazabi si dimostra meno potente del saber del Gundam. In sostanza, il Sazabi ha un calo di potenza costante e di conseguenza perde contro il Gundam. A proposito di ciò, durante la raccolta di materiali per “Il contrattacco di Char: un discorso fra amici” ho avuto una discussione accesa relativa a quel calo di potenza con Kunihiko Ikuhara. In sostanza, in conclusione della disputa disse che era una cosa interessante che il mobile suit perdesse potenza proprio in quel momento. Si tratta di un ragionamento profondo e riguardando il film ho potuto dargli ragione. Di seguito provo a proseguire il discorso basandomi su questo punto di vista. Mentre Char e Amuro continuano a combattersi, si scambiano delle battute. Char dice “Ti farò tornare in mente il dolore che hai provato quando è morta Lalah”. A cui Amuro risponde “Sei un miserabile!”. Significa che si sta trascinando ancora dietro quella storia e per di più lo dice anche a parole. Quindi si scambiano altre battute e dopo che il cannone a megaparticelle ha il calo di potenza Char dice “Energia esaurita?”. Su Axis, Amuro parla della rivoluzione di Char. “Non sai nemmeno cosa sia una riforma sociale. Le rivoluzioni nascono dalle menti degli intellettuali, solo perché inseguono un sogno! E finiscono col compiere gesti estremi!”, “Ma dopo, anche i valori più alti di una rivoluzione finiscono inghiottiti dalla burocrazia e dalla massa! E di conseguenza quegli stessi intellettuali spariscono dalla società e dalla politica rinnegando la comunità! Ecco perché…”. Probabilmente Amuro voleva fare questo discorso a Char fin dall’inizio. Dopodichè i due riprendono a combattersi e nello scontro fra beam tomahawk e beam saber ed ecco che Char dice “La mia spada è in inferiorità?”. In questa disputa Char controbatte ma si trova in svantaggio. Amuro colpisce Char dove più gli fa male. La connessione è che mentre Char confuta il discorso di Amuro, il cannone a megaparticelle e il beam tomahawk calano di potenza. Ovviamente, questo non è un discorso sulle impostazioni ma una questione di abilità di scrittura di una sceneggiatura. Perdendo la disputa si riceve anche un danno mentale e come risultato si perde anche in battaglia. Per esprimerlo, viene mostrato il mobile suit che ha un calo ti potenza. Prima che il Nu Gundam dia il colpo di grazia al Sazabi, Char urla “Nanai! Non intrometterti in faccende da uomini!”. Nanai è entrata in contatto con lui per chiedergli di tornare a prendere il comando ma lui le risponde di non intralciarlo. Nell’istante successivo il Sazabi riceve un attacco alle spalle dal Gundam e crolla a terra. Il cockpit del mobile suit con a bordo Char schizza fuori. Credo che in questo momento il regista lo abbia voluto punire per come usa le donne e per uscirsene fuori con frasi ingenue come “non intrometterti in faccende da uomini”. Andando oltre, magari sarò il solo a dirlo in tutto il Giappone ma nel momento successivo al “non intrometterti in faccende da uomini”, visto il modo con cui Amuro acchiappa il cockpit al volo sembra quasi di vedergli dire “ma sei scemo?”. Il cut dove il cockpit schizza via dal Sazabi ha un’inquadratura splendidamente miserabile. In questa situazione Char viene chiaramente descritto come un essere infame.

Il Nu Gundam non è una montatura

La Londo Bell ha avuto successo nel distruggere Axis ma dato che l’esplosione è stata troppo forte, viene confermato che una delle due parti in cui l’asteroide si è spezzato cadrà sulla Terra. A questo punto è chiaro che il pianeta sarà avvolto da un inverno nucleare. Quando lo scopre Char esplode in una sonora risata. Dichiara quindi la sua vittoria nei confronti di Amuro e lo dileggia dicendogli “Ti sei dato troppo da fare!”. Amuro decide quindi di spingere via Axis solo col Nu Gundam. Quando Char gli chiede “Stai dicendo sul serio?” lui gli risponde “Se non avessi sempre tutta questa fretta, coltiveresti almeno un po’ di speranza nell’umanità”. Amuro si appoggia ad Axis con il Nu Gundam e inizia a spingerlo dal basso. Poi, afferma la sua determinzione: “il Nu Gundam non è una montatura”. Amuro è molto eroico nell’affermare “il Nu Gundam non è una montatura” e nel momento in cui pronuncia quella frase “Il contrattacco di Char” supera il culmine massimo come anime robotico. Però per quanto ci si pensi, è impossibile che un solo mobile suit riesca a spingere indietro Axis. La sensazione di avere fatto tutto per niente affligge la Londo Bell. Nel cut successivo viene mostrato il Nu Gundam che inizia a spingere con potenza massima, in quello successivo ancora la camera continua a seguire la scena allargando. Il campo continua ad allontanarsi e il Nu Gundam sembra ormai davvero un piccolo insetto. Questo cut sembra crudelmente dire che Amuro sta facendo un’azione sconsiderata. È magnifico il contrasto organizzato fra la battuta “il Nu Gundam non è una montatura” che esprime i sentimenti del personaggio e la situazione che indica che è tutto inutile. Non ne ho parlato prima, ma durante tutta la sequenza il cockpit core di Char è nella mano del Nu Gundam, Amuro sta spingendo Axis, premendo il cockpit di Char contro la parete dell’asteroide (tanto che ormai vi si è conficcato dentro). Nel momento dell’impatto Char, che si trova all’interno del core, per colpa dello shock viene scosso violentemente a destra e a sinistra. Char urla “uah!”. In questo momento l’autore gli sta facendo davvero fare la figura del ridicolo. Alla prima visione, guardando Char risi. Provai un certo shock nel vedere un personaggio che si era sempre comportato in modo intelligente e affascinante, mostrarsi in modo tanto miserabile. In questo film Tomino descrive Char Aznable come un uomo semplicemente mediocre. Nel processo che porta alla scena finale, la sua maschera di vanità inizia a smontarsi un pezzo per volta. Anche se la sua miseria non viene comunicata attraverso dialoghi, la si capisce anche solo guardando la scena! È chiaro a causa di quel suo “uah!”. Mentre Amuro sta cercando di spingere Axis, succede qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: i mobile suit della federazione terrestre e di Neo Zeon si raggruppano insieme e iniziano a spingere Axis assieme ad Amuro. Amuro dice loro di smetterla, ma quelli non lo stanno a sentire. I soldati della federazione dicono “non ci va che la Londo Bell si prenda tutta la gloria”, mentre i soldati di Neo Zeon rispondo ad Amuro “Qui è in gioco il destino del pianeta Terra! Vale la pena fare un tentativo!”. Tuttavia i loro mezzi esplodono per via del surriscaldamento dovuto all’attrito. Mentre spinge Axis, il Nu Gundam viene avvolto dalla luce. Probabilmente si tratta della luce emessa dallo psycho-frame che circonda la cabina di pilotaggio del Gundam. La volontà di Amuro è stata amplificata dallo psycho-frame e inoltre inizia a risuonare nelle menti degli altri piloti. Lo sviluppo successivo è che la luce dello psycho-frame avvolge Axis. Come risultato l’asteroide cambia rotta e si allontana dalla Terra. La forza mentale degli uomini e lo psycho-frame hanno salvato la Terra. Il sistema che permette il controllo dei funnel e di altre armi tramite l’uso delle onde cerebrali si chiama psy-commu. Lo psycho-frame è un’intelaiatura composta da una massa di computer chip dello psy-commu grandi quanto polvere metallica. Anche se sembra un evento straordinario, ne era stata data un’anticipazione. Prima dello scontro finale con Neo Zeon, Chan disse ad Amuro “A quanto pare con questo il tuo psy-commu e i funnel dovrebbero entrare in sintonia e innescare moltissime funzioni nuove. Tu credi che andrà così?”. Il “questo” a cui si riferisce Chan è lo psyco-frame portatile a forma di T in fase di test. Quando Chan parte per una sortita con il Re-GZ ancora in fase di riparazione, porta con sé quello psycho-frame a forma di T. Nel momento in cui lei muore, una luce non identificata si sparge nello spazio. Le persone rimaste sulla superficie terrestre reagiscono nel vederla. Ci sono anche dei bambini che pensano che quella luce sia il Sole. Forse anche quella era una capacità dello psycho-frame a forma di T. Anche Nanai, che si trova a bordo di una corazzata, dopo che l’effetto si manifesta si porta le mani alla testa sentendo dolore. Dopodichè mostra una reazione di tipo newtype, ma probabilmente si tratta dell’influenza dello psyco-frame. Inoltre, quando Chan era ancora in vita Quess ebbe una visione dello psyco-frame a forma di T che portava con sé. Da quel momento lo psycho-frame comincia a dimostrare una certa energia. Lo psycho-frame a forma di T compare anche durante la battaglia fra Char e Amuro. Vola danzando nel vuoto spaziale avvicinandosi a loro. A giudicare dalle battute di Amuro, lo psycho-frame si muoverebbe grazie ai sentimenti di Chan. Nella scena finale, quando la Terra è stata salvata, lo psycho frame a forma di T prende il volo da Axis e attraversa lo spazio. È un’immagine che fa pensare che ad avere salvato la Terra per davvero sia stata Chan. A ripensarci, la volontà di Amuro di respingere Axis, i sentimenti di Chan, tutti quelli che hanno reagito allo psycho-frame e i le menti dei piloti coinvolti hanno contribuito a realizzare un miracolo. O almeno così pare, ma c’è di sicuro un’insufficienza di spiegazioni. Molti spettatori non avranno compreso cosa sia successo. Anche se si capisce che le menti sono entrate in risonanza grazie all’energia dello psycho-frame, rimane sempre il problema dei piloti della fazione di Char che come lui volevano che Axis cadesse sulla Terra, ma che all’improvviso tornano indietro cercando di respingere l’asteroide. Dopotutto non stavano combattendo per i propri ideali? No, piuttosto il problema è cosa mette in moto quel misterioso fenomeno che opera il cambiamento di rotta di Axis. Siccome la tensione drammatica è alta, l’attenzione dello spettatore è talmente rapita che non riesce a comprendere, non riesce a trovarci una logica. Tornerò a parlare dello psycho-frame nel prossimo articolo.

Il miracolo dello psycho-frame

Devono esserci un sacco di persone che non hanno saputo come prendere il miracolo operato dallo psycho-frame nella scena climax de Il contrattacco di Char. Il “miracolo dello psycho-frame” è il fenomeno che ho già descritto nell’articolo precedente. C’è il fatto che anche i mobile suit nemici aiutano a spingere via Axis e un altro fatto è che grazie al potere dello psycho-frame Axis cambia la sua direzione e la Terra si salva. Non si sa come prendere la scena, è difficile capire cosa sia successo. Però verso questo sviluppo si prova un senso di indisposizione. C’è un certo gap fra il miracolo dello psycho-frame e questo sviluppo. Fino a un momento prima del climax questo film aveva un tocco asciutto, delle relazioni umane distaccate e vi erano ritratte solo tragedie. Nonostante la narrazione proseguisse nel dire allo spettatore che gli uomini sono degli sciocchi, degli esseri che non possono essere salvati, nel climax perfino i piloti nemici sacrificano la propria vita per salvare la Terra. In sostanza, all’improvviso lo sviluppo si fa clemente ed emotivo. Quando lo vidi per la prima volta pensai “eeh? ma perché?”. Anche se ne avevo compreso l’impostazione, mi rimase un senso di indisposizione. A proposito della scena in cui il potere dello psycho-frame permette ad Axis di non cadere sulla Terra, bisogna dire che ha un livello di realismo totalmente diverso da quello che ci era stato mostrato fino a quel momento. Fino al momento del climax sia i personaggi che i meccanismi avevano delle basi realistiche ma, nonostante fosse tutto presentato con un certo potere persuasivo, nel climax questo potere scompare all’improvviso. Mancano informazioni e anche se ne si capisce l’impostazione è difficile da accettare. Ammesso che grazie allo psycho-frame sia stata emessa una grande quantità di energia, anche se si lega alle volontà di Amuro e Chan, è fin troppo conveniente che riesca a cambiare la rotta di Axis. L’impressione è che si sia passati da un hard mecha action a un fantasy. È inevitabile che negli spettatori si formi l’idea “alla fine è stato risolto tutto da un’energia misteriosa!”. A riguardo dello psycho-frame c’è un’anticipazione nella prima scena del film ed è indubbio che l’autore intendeva fermare la caduta di Axis tramite quello fin dall’inizio. Ciò che lascia perplessi è che visto come era stata trattata la storia fino a questo momento, solo la parte riguardante lo psycho-frame presenta delle debolezze. Anche se la soluzione era quella, doveva essere spiegata meglio. Perché non è stato fatto? Possibile che sia stata realizzata apposta per fare provare un senso di indisposizione agli spettatori? Qui di seguito esprimo un mio ragionamento. Scrivo delle intenzioni dell’autore, ma è un po’ una mia elucubrazione. Ne Il contrattacco di Char accade il miracolo dello psycho-frame. È la salvezza. Gli esseri umani sono degli stupidi e per questo il mondo in cui vivono è pieno di tragedie. Come viene detto dalle battute del film, non si tratta di un problema sul vivere sulla Terra o sull’essere spazionoidi. Questo film descrive come anche gli uomini che vivono nello spazio siano stupidi. Vi si affastellano immagini negative nei confronti degli uomini e della società. Però in una storia è necessaria la salvezza. È necessaria in un film d’intrattenimento, anche solo un pochino. Non solo per gli spettatori, ma probabilmente anche per l’autore. Mi scuso se mi ripeto, ma prima di arrivare al climax ne Il contrattacco di Char si descrive la tragedia della rottura delle relazioni fra genitori e figli, della gelosia, del malinteso. Anzi, non è proprio così. Gli uomini hanno anche dei lati positivi. Forse adesso non fanno altro che contrastarsi, ma un giorno forse riusciranno a rendere i loro cuori una cosa sola. Questa speranza è indicata dal miracolo dello psycho-frame. A proposito dello psycho-frame, Char dice: “Questa vibrazone proviene dallo psycho-frame? I pensieri delle persone sono così concentrati da causare un sovraccarico! Ma che succede? Non provo alcuna paura. Al contrario, sento calore e una specie di tranquillità. Ma certo. Gli uomini che possiedono questo calore possono arrivare a distruggere la Terra. Devi fartene una ragione, Amuro!”. Char pare avere capito l’essenza del potere dello psycho-frame, però non riesce ad esprimerlo chiaramente a parole. A quanto pare l’energia emessa dallo psycho-frame sta intensificando la parte positiva della mente umana. A queste parole Amuro replica: “Lo capisco benissimo! Ma proprio per questa ragione dobbiamo mostrare al mondo intero la luce dei nostri cuori”. Il contenuto della conversazione fa un balzo in avanti, ma non si capisce se la frase di Amuro “mostrare al mondo intero la luce dei nostri cuori” si riferisca al piano di Char o al fenomeno che si sta manifestando. Char sembra essere d’accordo, come se avesse previsto quello che accadrà in seguito. L’ultima immagine mostra Axis avvolto dalla luce dello psycho-frame che si allontana dalla Terra, mentre gli esseri umani osservano la scena alzando lo sguardo. A quanto pare gli uomini della Terra stanno vedendo la luce del cuore, come ha detto Amuro. È possibile che forse sia avvenuto un cambiamento nel cuore degli uomini. Forse le persone si sono avvicinate un pochino a diventare uomini migliori. Per dirlo tramite il pensiero della prima serie, forse sono diventati tutti un pochino di più newtype. In questo caso l’obiettivo di Char, “fare risvegliare gli uomini la cui anima è incatenata dalla gravità”, è stato in un certo senso raggiunto. Tuttavia, nel film le persone che si voltano a guardare la luce dello psycho-frame sono davvero poche. Anche questa è una cosa dolorosa. Nella prima serie di Gundam, nei confronti degli uomini che continuano a farsi la guerra nonostante vivano nello spazio, viene presentata l’idea dei newtype, un rinnovamento dell’uomo. In corrispondenza ne Il contrattacco di Char viene descritto il miracolo dello psycho-frame, relativo alla luce del cuore degli uomini. Tuttavia il miracolo dello psycho-frame mancava di forza persuasiva. Provo a descrivere il motivo per cui la penso così. Sia per gli spettatori che per l’autore era necessaria la salvezza, ma l’autore non credeva davvero che esistesse una salvezza per gli stupidi esseri umani. Ha cercato comunque di descrivere una salvezza con una certa forza persuasiva, ma così facendo è sembrata solo una bugia. Per cui di forza persuasiva in realtà non ce n’era e il miracolo descritto era proprio come un castello in aria. Non vi viene da pensare così? Questa è la spiegazione che sono riuscito a darmi. Se è una cosa che si può fare, gli uomini vorrebbero comprendersi fra di loro. Gli esseri umani sono stupidi, ma se possono farlo vorrebbero diventare delle persone migliori. Però è sicuramente impossibile. Dal miracolo dello psycho-frame si percepiscono il sentimento di volere avere speranza negli uomini e allo stesso tempo il sentimento di rassegnazione. Il contrattacco di Char è un film che parla di come si vorrebbe avere speranza, ma allo stesso tempo sia troppo ottimistico crederci.

Yuichiro Oguro
Traduzione a cura di Cristian Giorgi (Garion-Oh)
Fonte: WEB Animestyle

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