Otaku the Origin
Ultimo aggiornamento: 21 Aprile 2020 da Amministratore
Parlare di quando e come si sono creati gli otaku è un’impresa piuttosto lunga e complicata, concentriamoci dunque su quando hanno iniziato a manifestarsi e quali erano i gusti della prima generazione. Per questo bisogna partire dalla prima metà degli anni ’80.
Okay, tutti sapete che ci sono stati Uchu Senkan Yamato e Gundam, con cui l’animazione sembra uscire dai confini dell’intrattenimento per bambini. Gli anni ’80 però sono anche quelli in cui nasce il concetto di lolicon (Lolita Complex, l’attrazione verso ragazze giovani ed innocenti), che all’inizio non era certo sinonimo di pedofilia come oggi: il termine era infatti visto positivamente, e molti giovani affermavano con candore “sono un lolicon”.
La connotazione negativa è arrivata solo nel 1989, con il caso di Tsutomu Miyazaki, l’assassino otaku. Detto questo, si può dire che la cultura di nicchia per i futuri otaku nel finire degli anni ’70 si concentrava attorno alla figura di Hideo Azuma, l’autore di Pollon, le cui opere continueranno ad avere una forte influenza nei primi anni ’80. Ma soprattutto spuntò fuori Lum (Lamù in Italia).
Un’orgia di situazioni in cui gli appassionati sguazzavano: rimandi fantascientifici, ragazze seminude, assurdità. La sensazione di caos data dalla presenza in massa di tutti i personaggi di Uruseiyatsura rimarrà indelebile nei fan. Quanto agli animefan (o mangafan) è chiaro che esistevano da almeno un decennio, vista anche la nascita del Comiket nel 1975, ed è stato proprio al Comiket che si sono visti i primi cosplay (che all’epoca non si chiamavano ancora così). Ma torniamo al principio. Nei primi anni ’80 è stato creato e utilizzato dagli animefan il termine lolicon. Perché? Cos’era successo?
Era successo che il 15 dicembre 1979 l’estetica lolicon aveva trovato il suo bersaglio, catalizzando l’attenzione generale. Per un personaggio che forse ai giorni d’oggi non ci appare poi tanto lolicon, ma questo ci aiuta anche a capire la differenza d’interpretazione dell’epoca. Esce Lupin III – Il Castello di Cagliostro e con il personaggio di Clarisse è come dare fuoco a una miccia. Strali di fumetti amatoriali (dojinshi) inondano il mercato: per gli animefan esiste solo Clarisse. E crescono di numero dopo averla vista.
Dal dicembre 1980 il termine lolicon iniziò ad apparire ufficialmente sulle riviste di settore, coinvolgendo retrospettivamente anche i personaggi di Hideo Azuma. In breve lolicon divenne sinonimo di “ragazza degli anime”.
L’interesse cresce, gli appassionati aumentano. Poi succede l’impensabile. Il 22 febbraio 1981 Sunrise organizza all’uscita est della stazione di Shinjuku, di fronte allo Studio Alta, una manifestazione per promuovere la riduzione cinematografica di Gundam. La manifestazione si chiama “Proclamazione della nuova era dell’animazione” (anime shinseiki sengen アニメ新世紀宣言). Il numero dei partecipanti fu enorme, lasciando di sasso anche Sunrise stessa. La gente aveva iniziato a radunarsi alle 8 di mattina del giorno prima, passando poi il tempo guardando gli spettacoli notturni al cinema. Il giorno stesso la coda ripartiva alle 4 di mattina. Alle 8 sembrava che tutto il pubblico fosse arrivato, ma all’una di pomeriggio ci fu un nuovo exploit di partecipanti, in concomitanza con l’inizio della manifestazione. Furono contate più di 15000 persone fra ragazzi e ragazze (l’età dei partecipanti andava dai 16 anni in su).
Lo stesso regista di Gundam, Yoshiyuki Tomino, ebbe a dire queste parole su quanto avvenuto:
Agli adulti che dicono anime e manga equivalgono a volgarità vorrei chiedere se capiscono perché tutti questi giovani si sono radunati qui.
Poi sul palco principale un ragazzo vestito da Char Aznable, con a fianco una Lalah Sune, legge la famosa proclamazione:
Dichiarazione della nuova era degli anime.
Noi… per la prima volta abbiamo in mano gli anime della nostra epoca. “Gundam il fante mobile” è l’anime newtype creato per superare il concetto di mittente e destinatario.
Quest’opera ha il fascino del sentire sulla propria pelle la prospettiva di un mondo futuro dove si fondono uomini e meccanismi.
Tuttavia nell’oscurità dell’assurdità chiamata guerra, i personaggi si limitano a respirare mentre sono preda dell’angoscia e della sofferenza. E a quel punto l’amore e la verità non si possono che vedere in lontananza.Tuttavia loro alla fine raggiungono un fioco barlume di speranza con i newtype, ma noi che viviamo nella realtà siamo privi di questo segno. Il motivo è che per Amuro l’essere un newtype è una cosa solo sua. È questo il dramma del chiedersi cosa significa vivere. Se cercassimo di rispondere a questa domanda, non potremmo fare altro che cercarla nella nostro stesso mondo spirituale (newtype) con determinazione e aspettative profonde.
E ora, giuriamolo rivolti al futuro. Noi proclamiamo l’apertura della nostra epoca agli anime e l’inizio della nuova era degli animePer la prima volta gli anime della nostra epoca sono nelle nostre mani.
L’evento fu talmente incredibile che accorsero anche le tv. Quel Char Aznable irruppe nelle case di tutti i giapponesi. Le televisioni stavano solo raccontando di un fatto bizzarro successo a Shinjuku, ma tutti gli animefan dispersi per il paese che credevano magari di essere i soli ad amare ancora gli anime pur non essendo più bambini, scoprirono un nuovo mondo. Per inciso, quel cosplayer di Char era un giovane Mamoru Nagano, e Lalah era impersonata dalla sua futura moglie. Nel maggio del 1981 Fanroad pubblica un servizio sull’evento. Inoltre si riflette sul fatto che così come esistono gli uomini attratti dalle ragazzine, devono esserci donne attratte dai ragazzini. E dato che lolicon deriva da Lolita, le donne saranno attratte da un personaggio tipo Shotaro Kaneda, protagonista di Tetsujin 28, da cui shotacon. Ma non era ancora finita: il 20 agosto 1981 ad Osaka parte il 20° congresso sulla fantascienza, chiamato “Daicon III”. Si tratta di una manifestazione organizzata da Toshio Okada e Yasuhiro Takeda.
La sigla della manifestazione viene curata da alcuni studenti dell’università d’arte di Osaka: Hideaki Anno, Hiroyuki Yamaga, Takami Akai. Per la vendita di gadget legati ai personaggi di Daicon III, nel febbraio 1982, Toshio Okada apre a Osaka un negozio chiamato “General Product”. Tazze, magliette, francobolli, poster, resinkit… Ma anche materiale legato alla sf, a Ultraman, a Hideo Azuma. In realtà la GP esisteva anche prima. Okada, che aveva mollato gli studi, aveva ricevuto da suo padre dei soldi per aprire un’attività. Quindi egli si dedicò ai garage kit, e in un primo tempo la sede di GP era proprio casa sua, ma il salto di qualità lo fece grazie all’incontro con Anno e soci.
Nell’aprile 1982 la rivista Animage dedica la copertina al terzo film di Gundam, ma soprattutto omaggia i suoi acquirenti con le carte lolicon!
Nel maggio 1982 le copertine delle riviste sono dedicate ai film di Ideon. Per promuoverli la Sunrise organizza un nuovo evento. Come saprete, nelle feste giapponesi dedicate agli dei, si è soliti trasportare un palanchino che rappresenta il dio stesso. Ovviamente, per Ideon è stato fatto qualcosa di simile.
A compendio, ecco la classifica dei personaggi preferiti secondo la classifica di Animage nel giugno 1982.
Classifica per il pubblico maschile:
1) Clarisse De Cagliostro
2) Char Aznable
3) Captain Harlock
4) Lupin III
5) Sayla Mass
6) Maetel
7) Conan
8) Amuro Ray
9) Lana
10) Haran Banjo
11) Susumu Kodai
12) Lamù
13) Joe Yabuki
14) Sasha
15) Joe Shimamura
16) Tetsuro Hoshino
17) Lonard M Bundle
18) Marin Raigan
19) Akira Hibiki
20) Toriton
Classifica per il pubblico femminile:
1) Char Aznable
2) Joe Shimamura
3) Captain Harlock
4) Susumu Kodai
5) Amuro Ray
6) Lupin III
7) Joe Yabuki
8) Akira Hibiki
9) Conan
10) Tetsuro Hoshino
11) Leonard M Bundle
12) Clarisse De Cagliostro
13) Sayla Mass
14) Maetel
15) Toriton
16) Marin Raigan
17) Kai Shiden
18) Haran Banjo
19) Lamù
20) Lana
Nell’ottobre 1982 inizia la serie tv di Macross. La prima volta che Hikaru incontra Minmay le dà del tu usando il pronome “otaku”. Sarebbe normale, dato che lui non sa nulla di lei e dunque usa un pronome molto formale. Ma la raffica di “otaku” che Hikaru ripete viene trovata divertente dagli animefan. Quindi iniziano a darsi del tu usando otaku, termine che trova la sua esplosione nel successivo Comiket, dove si può sentire da tutte le parti otaku, otaku, otaku. E così, gli animefan da quel momento diventano gli otaku.
Le tre spie aliene Walera Rori e Conda (warera lolicon da, “noi siamo dei lolicon”) a bordo dell’SDF-1 ruberanno una bambolina di Minmay da un negozio di giocattoli chiamato “General Product”. Macross rappresenta l’atto creativo degli animefan stessi. Da semplici fan di Gundam, Shoji Kawamori e Haruhiko Mikimoto diventano creatori, imprimendo per la prima volta il concetto di anime creato dai fan per i fan. Con Macross il dado è definitivamente tratto.
È un periodo di convention, dojinshi, cosplay. Un fiorire di manifestazioni. Nell’agosto 1983 inizia il 22° congresso della fantascienza di Osaka, il Daicon IV. Anche questa volta la manifestazione è organizzata da Toshio Okada e Yasuhiro Takeda. Il filmato di apertura è realizzato dai soliti noti, e diventa la summa degli ultimi 4 anni di animazione e fantascienza. Le due portaerei del Macross vengono sostituite dall’Arcadia e dalla Yamato. Daicon IV irrompe anche su tutte le riviste del settore, diventando un corto di culto.
L’11 febbraio 1984 esce al cinema “Uruseiyatsura 2: Beautiful Dreamer”, di Mamoru Oshii. Il film non è un successo come il primo della serie, e capita anche in un periodo dove le classifiche sono dominate da Nausicaa. Però raggiunge comunque il 7° posto e pur non essendo campione d’incassi è molto ben recensito dalle riviste del settore e amato dai fan. Con questo film Oshii mostra per la prima volta gli otaku dall’interno, in un processo di autoanalisi che poi verrà ripreso dalla ventura Gainax negli anni successivi. Il bellissimo sogno di Lum è che il tempo non passi mai, che si rimanga sempre ragazzi, immersi in quelle gioie. Il 21 luglio 1984 esce il film di Macross nei cinema. È un buon successo. Il film incassa 700 milioni di yen; “Ai oboete imasuka” imperversa sulle radio ed è 7° nelle classifiche di vendita. È l’ennesima riprova del grande seguito degli anime presso il pubblico generalista, oltre che presso gli otaku, ma ironicamente a suo modo segna anche l’inizio di un periodo di immobilismo.
Grazie alle enormi vendite in home video di “Ai oboete imasuka” i produttori scoprono che gli animefan sono disposti a spendere cifre considerevoli per le loro passioni. Ecco quindi che gli anime iniziano a trasferirsi in quel mercato prendendo il nome di ova* (Original Video Anime), realizzando sempre più storie da otaku per otaku. L’ova più venduto della storia è stato “Leda”, caratterizzato da una trama piuttosto insipida, supportata però da una protagonista che combatteva indossando un bikini. La formula otaku per otaku segna anche la decadenza della narrazione a favore dell’estetica. Per dare una scossa all’ambiente bisognerà aspettare “Top o Nerae! Gunbuster” nel 1988. Però ormai si tratterà solo di un successo circoscritto e limitato al circuito degli appassionati. Sarà l’ultima scintilla della prima generazione.
*da non confondere con oav, che significa Original Adult Video (video pornografici, insomma).
Cristian Giorgi (Garion-oh)